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In Nigeria “emerge sempre più l’incapacità o la scarsa volontà del governo guidato da Muhammadu Buhari di garantire l’incolumità delle comunità cristiane, c’è chi dice addirittura allo scopo di favorire l’islamizzazione del Paese. È necessario intensificare l’azione della comunità internazionale per fermare questa strage. A livello europeo è necessario prevedere dei meccanismi di condizionalità che vincolino gli ingenti stanziamenti Ue per i progetti di cooperazione verso i Paesi terzi al concreto impegno per la difesa della libertà religiosa e dei diritti delle minoranze contro ogni fondamentalismo”. Lo ha sottolineato l’eurodeputato di Fdi/Ecr Carlo Fidanza concludendo i lavori di una conferenza tenutasi al Parlamento Europeo a Bruxelles, dal titolo “Verso un genocidio dei Cristiani in Nigeria”, promossa dall’intergruppo parlamentare per la libertà religiosa, co-presieduto da Fidanza.

Tra gli ospiti, spiegano gli organizzatori, è intervenuto da remoto anche Jude Ayodeji Arogundade, vescovo di Ondo, uno degli Stati a maggioranza cristiana più colpiti dagli attacchi dei gruppi islamisti e teatro dell’ultimo attacco che ha visto l’uccisione di più di 40 fedeli presso la chiesa di San Francesco di Owo ad opera delle milizie Fulani.
L’intervento del vescovo Arogundade è stato seguito da quello di attivisti e rappresentanti delle principali Ong impegnate nel sostegno alle comunità perseguitate, tra i quali Patrick Victor di Open Doors e Marguerite Saché del Centro europeo di diritto e giustizia.

In Nigeria, ricordano gli organizzatori, vivono poco più di 98 milioni di cristiani, che rappresentano quasi la metà dei 211,5 milioni di abitanti del Paese, ma in 12 anni, dal luglio 2009 all’agosto 2021, 43.000 cristiani sono stati uccisi a colpi di arma dai jihadisti e dai loro collaboratori in Nigeria. Si stimano 17.500 chiese e più di 2.000 scuole cristiane attaccate, 10 milioni di cristiani del nord allontanati dalle proprie case e 6 milioni costretti a fuggire per evitare di essere uccisi, più di 500 comunità cristiane nel nord della Nigeria saccheggiate e conquistate dai jihadisti. Alle azioni terroristiche di Boko Haram e dell’Iswap (sezione nigeriana di Isis), si sono aggiunte le incursioni dei pastori Fulani che mirano a sradicare la presenza cristiana in quelle zone, impadronendosi dei terreni.

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