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“Sui prodotti Harley-Davidson presto potrebbe gravare una tariffa di importazione all’interno dell’Unione europea del 56 per cento. Nell’ambito della controversia commerciale Ue-USA in corso da tempo, l’Ue ha deciso che, a partire dal prossimo primo giugno, aumenteranno ulteriormente i dazi sulle moto prodotte negli Stati Uniti. Dazi che, ad oggi, sono complessivamente del 31 per cento. A questa situazione se ne aggiunge un’altra: il 19 aprile scorso la Commissione europea ha ritirato ad Harley-Davidson la licenza BOI (Binding Origin Information), che permetteva all’azienda di rifornire l’Europa con alcune moto prodotte nei suoi impianti internazionali con un dazio del 6 per cento. Presto, quindi, tutti i prodotti Harley-Davidson si ritroveranno sottoposti a un dazio del 56 assolutamente sproporzionato, che danneggerebbe i tantissimi appassionati in Italia e in tutta Europa. Per questo ho presentato un’interrogazione urgente alla Commissione europea, per chiedere di sospendere immediatamente questa iniziativa discriminatoria e penalizzante nei confronti dei distributori e degli acquirenti europei, nonché rischiosa per i produttori europei che potrebbero diventare oggetto di controdazi americani”. Così in una nota il Capodelegazione di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Trasporti al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza, firmatario dell’interrogazione. Lo stesso Fidanza ha contestualmente inviato una lettera urgente all’attenzione del presidente della Commissione, Ursula Von Der Leyen, e del vice presidente e Commissario al Commercio, Valdis Dombrovskis. “È auspicio comune che la controversia commerciale Ue-USA possa concludersi prima possibile, nel frattempo è necessario che le misure assunte dall’Ue per proteggere il proprio mercato interno siano proporzionate e non discriminatorie, come invece non sta avvenendo nel caso Harley-Davidson”, conclude Fidanza.

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