Intervista a Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo. Sabato evento a Milano di FdI
9.11.1989 – 9.11.2019, trent’anni fa la caduta del Muro di Berlino. Intervista a Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo
30 anni dopo la caduta del Muro di Berlino il comunismo esiste ancora?
“Se non fosse per una minoranza spesso violenta quell’ideologia sarebbe
morta e sepolta. Eppure la sinistra post-comunista non riesce ancora a
fare appieno i conti con quella storia. Ieri in Commissione Cultura e
Istruzione alla Camera si votava una mozione della nostra Paola
Frassinetti che chiede di attuare la seconda parte della legge che ha
istituito il 9 Novembre come Giorno della Libertà, organizzando nelle
scuole momenti di approfondimento per i ragazzi. Apriti cielo, un
sottosegretario di Leu a nome del governo ha chiesto che dal testo
venisse tolta la parola “comunismo”. Come se il muro di Berlino fosse
nato in una notte per difendersi da un raffreddore. E loro sarebbero
quelli che guideranno la Commissione Segre. Figuriamoci un po’…”.
Eppure poche settimane fa a Strasburgo avete approvato una
risoluzione che per la prima volta equipara i crimini del comunismo a
quelli del nazismo…
Ma anche in quel caso, dopo averla votata, la sinistra italiana ha fatto
a gara per rinnegare quel testo. Fino ad arrivare al paradosso che il
Presidente Sassoli ha pubblicamente e ripetutamente criticato un testo
votato dall’aula che lui stesso presiede, in teoria con l’obbligo di
garantire tutti. Una vergogna.
Ma non le pare che l’Europa abbia problemi più impellenti che dividersi sulla storia di decenni fa?
“Si certo, ma la mentalità della sinistra è la stessa di sempre. Hanno
sostituito il comunismo e la dittatura del proletariato con il
globalismo europeista e la dittatura del politicamente corretto. È stato
abbattuto il muro di cemento armato ma hanno mantenuto un muro
ideologico più subdolo, un totalitarismo soft in cui se provi a
difendere un’idea di società diversa dalla loro vieni marchiato,
censurato, additato”.
Il sovranismo è la risposta giusta?
“Dicono che il sovranismo è aggressivo ma in realtà, come ha ben fatto
notare il prof. Agnoli, è solo una risposta difensiva a questa nuova
dittatura.L’apparente paradosso è che quel che resta della sinistra e la
finanza speculativa internazionale sono alleate in questa guerra alle
identità, alle sovranità dei popoli e quindi in ultimo della democrazia.
Ma la gente lo ha capito”.
Sabato voi celebrerete il trentennale della caduta del Muro con un evento a Milano.
“Sì, una intera giornata al Teatro Nuovo di Milano promossa dalla nostra
fondazione europea New Direction per ricordare questa data. Ci saranno
mostre fotografiche, filmati, ospiti importanti insieme a tutta la
classe dirigente di Fratelli d’Italia… e dalle ore 15 le conclusioni
di Giorgia Meloni. Poi con Giorgia e i nostri ragazzi abbatteremo un
muro di cartone che simboleggia i nuovi muri ideologici di oggi. Fummo i
primi a farlo venti anni fa in occasione del decennale, a maggior
ragione lo facciamo oggi che ci troviamo all’opposizione al governo più a
sinistra della storia repubblicana”.
Mi dica la verità, ma guardando l’Europa di oggi ha davvero
voglia di festeggiare? A volte verrebbe da chiedersi se non si stava
meglio col Muro.
Quelle decine di milioni di europei che hanno conosciuto l’oppressione
dei regimi comunisti hanno riconquistato la libertà e questo vale tutto.
Certo è che da quel momento in poi l’Europa avrebbe potuto evolvere
verso una confederazione di Stati sovrani rispettosi ciascuno della
propria storia e identità, invece è diventata un mostro burocratico.
L’allargamento ad Est è stato gestito in fretta e male perché la
Germania doveva recuperare l’impatto della riunificazione guadagnando
nuovi mercati. Così oggi ci troviamo il dumping interno, le nostre
industrie che delocalizzano in Polonia e i camionisti rumeni che fanno
concorrenza sleale ai nostri. Un fallimento”.
Un’ultima curiosità.. ma ora anche lei si è dato alla scrittura?
“(Ride) Per la ricorrenza del trentennale del Muro, con l’amico
giornalista Francesco Borgonovo abbiamo curato un pamphlet dal titolo
“Sopra le rovine”, a cui hanno collaborato personalità come Marcello
Veneziani, Giulio Tremonti, Francesco Alberoni, Massimo Gandolfini ,
Renato Cristin. Con la prefazione di Giorgia Meloni e la postfazione di
Roger Scruton, un gigante della cultura conservatrice europea. A lei
caro Maggi, che ogni tanto tradisce ancora simpatie per la defunta DDR,
la prima copia!”.