Nell’Italia che si sta lasciando alle spalle il “Governo dei migliori”, quello che al Ministero degli Interni ha messo Luciana Lamorgese, la crisi dell’immigrazione clandestina resta una priorità. Nel 2022 i numeri sono impressionanti: soltanto nei primi sette mesi, più di 42mila sbarchi sulle nostre coste. Morti in mare, centri d’accoglienza in sovraccarico e città insicure sono insomma il risultato della sinistra al Governo.
A dimostrare la centralità del problema è stata per certi versi la stessa Unione Europea che, “forse spaventata dalla possibile vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni del 25 settembre”, come ha raccontato Carlo Fidanza, “prova a battere un colpo sul tema, rendendo più stringenti gli accordi di Malta per la redistribuzione dei migranti e stanziando risorse per gli Stati africani che si impegnano a fermare le partenze e accettare i rimpatri”. Come ha detto il direttore de La Verità Maurizio Belpietro: “l’Unione Europea, per fermare la Meloni, fa quello che dice la Meloni”!
Non facciamoci però ingannare. È proprio dalle istituzioni europee, in particolare dalla Corte di Giustizia UE, che ad agosto sono arrivate “due pericolose aperture all’immigrazione clandestina”, spiega Fidanza.
“I giudici hanno infatti contestato il fermo di due navi dell’ONG Sea Watch nell’estate del 2020 perché, secondo loro, non ci sarebbero state delle evidenti motivazioni per bloccarle e ispezionarle al porto. In sostanza, la Corte UE dice che gli Stati possono adottare provvedimenti contro l’immigrazione clandestina solamente in caso di evidente rischio per la sicurezza, la salute o l’ambiente. A loro”, continua Fidanza, “ricordiamo però che l’immigrazione clandestina e il suo favoreggiamento restano un reato e che in Italia l’emergenza migratoria è ormai insostenibile”. Poi, punta il dito contro l’Europa: “L’UE dovrebbe aiutare gli Stati ad affrontare il problema, non ostacolarli: per farlo e per salvare vite umane, serve innanzitutto bloccare o limitare le partenze”.
E anche dalla Corte di giustizia europea è arrivato un pericoloso segnale: l’Italia è stata infatti condannata a mantenere anche i richiedenti asilo che compiono reati e violenze nella nostra Nazione. “Una sentenza folle”, chiosa Fidanza: “per noi, se un ospite si comporta male a casa tua non è più degno di essere accolto”.