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A sei mesi dallo scoppio del conflitto in Ucraina, di cui ancora gli esiti sembrano lontani ed incerti, la morsa della crisi sta stringendo l’Unione Europea: il prezzo del gas russo in continua crescita sta infatti facendo schizzare in maniera impressionante le bollette per le imprese e per le famiglie, costrette ormai a pagare importi insostenibili.

Sono passati sei mesi da quella mattina del 24 febbraio”, commenta Carlo Fidanza, “quando le prime bombe russe sull’Ucraina sconvolsero l’Europa. Sei mesi di lutti, di profughi e di danni alla nostra economia. È necessario continuare a garantire l’approvvigionamento di cereali, diminuire la dipendenza dal gas russo e attivare subito un meccanismo compensativo a vantaggio delle Nazioni che stanno pagando il prezzo più alto alle sanzioni. Un impegno che Fratelli d’Italia continuerà a sostenere in tutte le sedi”.

Le misure per affrontare nel breve periodo la crisi ci sono. “È assolutamente indispensabile”, spiega Fidanza, “che l’Europa reagisca mettendo da parte gli egoismi e frenando la speculazione del TTF di Amsterdam. Servono risposte immediate: è urgente e fondamentale fissare un tetto europeo al prezzo del gas e stabilire il disaccoppiamento tra gas e elettricità”.

Lo sguardo, però, è anche al futuro. Perché se c’è una cosa che dobbiamo imparare da questa grave crisi è la necessità, per l’Italia e per l’Unione Europea, di perseguire l’indipendenza energetica. Per Fidanza, “serve poi realizzare una politica di medio periodo che ci porti definitivamente fuori dalla dipendenza da Paesi terzi: come ha ribadito Giorgia Meloni, la proposta di Fratelli d’Italia è aggiornare le priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ricalibrando le priorità in risposta alla risposta alla crisi economica e all’approvvigionamento energetico”.

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