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È uno “scudino”, come lo ha definito Carlo Fidanza, lo scudo anti-spread varato dalla Banca Centrale Europea lo scorso mercoledì 20 luglio. Una ricetta insufficiente, secondo i Conservatori europei, a fronteggiare la grave crisi che sta investendo l’Europa.

La BCE ha varato il TPI”, spiega Fidanza, “cioè il cosiddetto scudo anti-spread chiamato a sostituire i piani di acquisto titoli precedenti per difendere i debiti sovrani, ed in particolare quello italiano, dai possibili attacchi speculativi. Ma a differenza del recente passato”, e qui sta il nodo del problema, “l’intervento del TPI scatterà soltanto se le Nazioni interessate dimostreranno di avere i conti in ordine e di impegnarsi a fare le riforme. Parole già sentite”, ribadisce Fidanza, “che sembrano presagire il solito copione: la parola d’ordine, mai come ora, è tenere la guardia alta. Anzi, altissima”.

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