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È una vittoria che smonta gli allarmismi e le assurdità della sinistra green quella che è stata raggiunta lo scorso 6 luglio durante la seduta plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. “L’aula”, racconta Carlo Fidanza, “in un soprassalto di buon senso ha respinto l’ennesimo colpo tentato dai fondamentalisti climatici.

Fregandosene della crisi energetica che sta colpendo tutte le Nazioni europee, la sinistra verde e rossa aveva cercato di impedire l’inserimento nella cosiddetta tassonomia UE della possibilità di finanziare nuovi progetti sul gas naturale e sul nucleare, come energie di transizione”.

Con il voto sulla pregiudiziale, bocciata con 328 voti contro 278, l’Unione Europea registra un’importante apertura che finalmente fa sperare in un futuro diverso per l’Europa, finora inchiodata a dipendere da altre potenze e autocrazie per l’approvvigionamento energetico.

Dobbiamo assolutamente frenare”, conclude Fidanza, “un ambientalismo ideologico che ci impoverirà e ci renderà ancora più schiavi di regimi antidemocratici”.

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