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Tra i pericoli che venivano evocati dalla sinistra e da certa stampa mainstream alla vigilia delle scorse elezioni c’era quello del presunto isolamento che avrebbe colpito e travolto un’Italia guidata da Giorgia Meloni e dal centrodestra. Ignorando, ad esempio, che il movimento dei Conservatori Europei guidato proprio dalla Meloni è secondo soltanto ai socialisti per numero di cittadini europei governati.

Ci è infatti voluto pochissimo a smentire queste sirene. Appena insediata, Giorgia Meloni riceve gli auguri di buon lavoro dei vertici europei – la presidente della Commissione Ursula Von der Leye, il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, già incontrata “in tempi non sospetti” a testimonianza della reciproca stima – e dei leader di mezzo mondo. “Il che dimostra”, commenta Carlo Fidanza, “che il suo presunto isolamento internazionale era soltanto propaganda della sinistra e che, nonostante la sinistra, siamo ancora una grande Nazione”.

E non può lasciare indifferenti il fatto che il primo incontro internazionale del Presidente del Consiglio è stato con il Presidente francese Emmanuel Macron. Con la Francia, l’Italia condivide radici e importanti interessi ma negli ultimi anni si è spesso trovata in una posizione subalterna che ci ha danneggiati. Per questo, il messaggio di Meloni è stato chiarissimo: “alleati sì, ma mai più succubi”. In Europa, finalmente, ci andiamo a testa alta.

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